domenica 21 aprile 2013

Sapere, Design e Sapore


Rendere lo spazio piacevole in cui la gente si senta un po’ a casa”. É all’insegna della naturalezza l’incontro a tema food & design che ha visto la giovane e talentuosa Alice Delcourt - chef e proprietaria dell’Erba Brusca - e l’architetto Marco Merendi parlare di passioni culinarie e di aspettative di forma con la direttrice di Casa Amica e AtCasa.it Silvia Robertazzi e con Virginio Briatore, filosofo del design.
"Il designer ha molte affinità con lo psicologo" – ricorda Merendi “perché la chiave del nostro successo - anche se io più che designer sono un progettista – è cogliere le reali necessità di chi si ha di fronte utilizzando al meglio l’esperienza che può trasmetterti”.
Rispetto per le persone e per la tradizione, umiltà e curiosità sono le parole chiave del lavoro di Merendi. La stessa curiosità che ha spinto Alice, nel suo essere cittadina del mondo, a sperimentare nel suo spazio milanese una cucina “semplice e piacevole, senza orpelli ma di sostanza e semplicità. Con un orto che è piccolo, ma che dimostra di aver tutta la voglia di crescere”.
Si parla di ergonomia e della necessità di un design funzionale negli ambienti di lavoro, di bello senza sovrastrutture. Di fuoco e di induzione, di pentole dal lungo manico e di quelle che diventano lavabo e di materiali che possono esaltare, insieme alla bravura dello chef, anche i cibi.
Un ristorante può essere ancora più valorizzato dalla luce giusta, dai giusti arredi? La constatazione che una corretta illuminazione, non invasiva ma studiata, amplifichi l’esperienza culinaria senza distogliere l’attenzione dal contenuto, li porta a parlar di estetica e di memoria.
Con Alice che sottolinea come il suo obiettivo non sia “stupire ma nutrire, per regalare sempre un’abbondanza - non di cibo s’intende – ma di emozione”. E con Marco che, nel parlare dei tortellini della nonna, ancora socchiude gli occhi.

Reportage fotografico: Senia Ferrante


http://www.lavazza.it/corporate/opencms/it/mondo_lavazza/eventi/fuori-salone/sabato13/ 

Food&Design


Un incontro nel segno dell’armonia quello che si è svolto oggi nello spazio Lavazza Experience e che ha visto protagonisti Massimo Bottura e Makio Hasuike in rappresentanza dell’alta gastronomia e del design del cambiamento.
Due maestri che, nel trovarsi per la prima volta a chiacchierare insieme sotto la guida di Virginio Briatore, hanno dato il meglio di sé in termini di filosofia della forma e della sostanza e, in un incontro di quasi due ore, hanno trasmesso al pubblico la grande passione che li muove.

I due parlano di bellezza e errore, di imperfezione e di purezza come facce necessarie e apprezzate della stessa medaglia. E ancora, di passione di forza e di qualità.
“Tu nell’altra vita devi essere stato per forza un giapponese” dice un amico a Bottura. 
Per entrambi nulla è lasciato al caso. "Noi creiamo... o interpretiamo… non saprei" dice Hasuike. “Certo è che non inventiamo ma rispondiamo a necessità, siano queste funzionali o estetiche e emozionali”. “Se guardi il mondo in modo nostalgico, questo andrà scemando. Se guardi il passato in modo critico, lo stai portando nel futuro”.
Bottura chiude la conversazione con un inno alla valorizzazione delle competenze e della tradizione: recuperare l’orgoglio del “saper fare” può davvero essere la chiave per il futuro prossimo venturo.

Reportage fotografico: Senia Ferrante

sabato 20 aprile 2013

Chef stellati: Bottura, Cannavacciuolo e Oldani.


Mettete insieme tre chef stellati, un’ironica scrittrice e giornalista gastronomica e la rappresentante appassionata di un’azienda di caffè e il successo dell’incontro è assicurato. 
Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani, nella chiacchierata dal titolo "Conversazioni di gusto e di design intorno a un caffè Lavazza", hanno conquistato il pubblico e segnato una bella pagina di alta gastronomia. L’occasione è stata l’anteprima dei video che vedono i tre chef protagonisti di una scelta di gusto firmata Lavazza.
A Camilla Baresani il compito di far emergere da ciascuno la loro filosofia e il loro stile di vita e di lavoro.
E così mentre Francesca Lavazza sottolinea la grande sintonia di intenti che lega l’azienda da anni agli chef – da Adrià in poi infatti il lavoro in team con gli esperti Lavazza hanno prodotto creazioni uniche e cambiato la percezione del caffè e del design – e Marcello Arcangeli, responsabile del Training Center Lavazza, evidenzia la costante ricerca sul prodotto e l’importanza della ricerca nel percorso e nella storia del caffè – i tre chef entrano nel vivo della loro attività.
E tra pensieri gastro filosofici e pop democratici, in un crescendo di coinvolgimento e di emozioni vere, l’incontro trova, nella degustazione delle ricette firmate dai tre chef, una degna conclusione.

Reportage fotografico: Senia Ferrante

http://www.lavazza.it/corporate/opencms/it/mondo_lavazza/eventi/fuori-salone/giovedi11/ 

venerdì 12 aprile 2013

Cibo e Design


Cibo e design, ovvero, un’invasione  di campo consentita perché “tutti quando scegliamo siamo un po’ designer e quando cuciniamo siamo un po’ cuochi”.
Così Virginio Briatore in apertura della conversazione sul food e sul design che ha visto oggi a confronto, nello spazio Lavazza Experience, Stefano Giovannoni e Davide Oldani, a dire uno tra i designer più famosi e prolifici, e uno dei cuochi- come lui ama definirsi – più innovativi del panorama culinario italiano. La commistione e il confronto tra i due si rivela quanto mai interessante.
Un dibattito ritmato e curioso in cui i due, parlando di cibo e forma, hanno scambiato i loro punti di vista sulle due discipline e sulle loro possibili commistioni.
E se per Oldani “Il design deve essere il contenitore che valorizza il contenuto”, lo stesso design per Giovannoni “è necessario per valorizzare ambienti che spesso non rendono giustizia al valore degli chef".
A Briatore timonare la discussione parlando di cross over culturali tra il cibo e il paesaggio della tavola, mentre Giovannoni riconosce ad Oldani di essere “un filosofo della cucina, colui che ha inventato un’identità forte comunicando una visione".
Il caffè per chiudere? Briatore non si lascia sorprendere e ironizza con Oldani  che, mentre auspica l’eliminazione del sale dalla sua cucina, confessa ridendo di “non poter fare a meno dello zucchero nel caffè!”.

Reportage fotografico: Senia Ferrante

http://www.lavazza.it/corporate/opencms/it/mondo_lavazza/eventi/fuori-salone/mercoledi10/ 

giovedì 11 aprile 2013

Lavazza Coffee Design


Un viaggio nel gusto e nel Coffee Design: la prima giornata di appuntamenti con gli esperti del Training Center Lavazza ha visto partecipare un pubblico eterogeneo, coinvolto nella spiegazione ed entusiasta nella degustazione.
Un incontro che, nello stupire gli ospiti dello spazio Lavazza Experience con tecniche innovative e consistenze inusuali, ha permesso loro di scoprire come l’innovazione di prodotto sia nel DNA di Lavazza da oltre quindici anni e abbia dato vita a creazioni uniche come l'Espesso, il Bicerin sfericoil Cappuccino Nitro e il Caviale di Caffè.

Foto: Senia Ferrante

martedì 9 aprile 2013

Spazio Lavazza Experience


Chef, designer giornalisti e tanto pubblico. Milano si trasforma nel palcoscenico del design e del gusto e lo spazio Lavazza Experience, nella location di Via Savona 50, diventa la sede dell’inaugurazione del circuito Food&Design a cura di RCS.

12 location e 13 chef per questo “ristorante diffuso” che trova nello spazio Lavazza un hub di riferimento pronto a diventare nei prossimi sei giorni un punto di incontro, un laboratorio di degustazioni, uno spazio di formazione e informazione dedicato a tutto ciò che ruota intorno al mondo di Lavazza A Modo Mio e alla relazione tra Lavazza e l'alta gastronomia.